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Immigrazione: “La Padania” pubblica stralci del Ddl “Fini-Bossi”

Perplessità espresse anche da Mirko Tremaglia (An), ministro per gli Italiani nel mondo

di Paolo Manzo

Il quotidiano leghista “la Padania” pubblica oggi ampi stralci del disegno di legge sull’immigrazione “Fini – Bossi”. Il giornale riporta non solo le già note innovazioni rispetto alla precedente legge “Turco – Napolitano” (contratto di soggiorno legato a quello di lavoro ed espulsioni con accompagnamento alla frontiera), ma parla anche di ”carcere duro”, come per i mafiosi. Per “La Padania” l’articolo 10 della nuova legge prevederebbe “la reclusione da uno a quattro anni per gli stranieri espulsi che rientrano in Italia”. L’articolo 9 sancirebbe invece “il carcere duro, come per i mafiosi, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Carcere fino a due anni anche per i datori di lavoro che dovessero impiegare lavoratori privi di regolare permesso. La possibilita’ del ricongiungimento familiare sarebbe inoltre limitata “al coniuge ed ai figli minori”. Il testo, secondo le indiscrezioni del giornale del Carroccio, conterrebbe anche il ritiro degli aiuti previsti nell’ambito della Cooperazione contro quei Paesi che non contrastino a sufficienza la criminalita’ che sfrutta l’immigrazione clandestina. Dal Belgio, dove stava commemorando a Marcinelle la morte in miniera di 136 emigranti italiani nel 1956, il ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia ha espresso qualche perplessità su alcuni articoli del Ddl “Fini – Bossi”, soprattutto su quelli che non favorirebbero il ricongiungimento dei figli maggiori.


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