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Politica & Istituzioni

Vair: «La colpa degli scontri è dei politici»

Il coordinatore delle liste civiche della Val Susa condanna l'uso della violenza da parte dei manifestanti, ma si dice «stufo delle cassandre della politica nazionale che parlano di Tav solo quando ci sono scontri e sono sordi alla volontà popolare»

di Daniele Biella

“Basta, non se ne può più. La responsabilità delle violenze in Val Susa? Non è dei dimostranti che tirano le pietre, ma nemmeno dei poliziotti con i lacrimogeni. Il vero colpevole è la politica nazionale, e la sua sordità nel non sentire la voce che si leva da tutta la valle, quella di un popolo a cui viene negato il diritto all’autodeterminazione”. Giorgio Vair è il coordinatore delle liste civiche della Comunità montana valsusina, e vicesindaco del piccolo Comune di San Didero. Quando Vita.it lo raggiunge è in una pausa della Giunta comunale: fra tagli di bilancio, Imu e patto di stabilità, il tema Tav (la realizzazione della tratta Torino-Lione del Treno ad alta velocità) è l’unico che da anni rimane all’ordine del giorno.

La voce storica del movimento No Tav, Alberto Perino, non condanna del tutto chi ha tirato sassi e petardi alla polizia la notte di sabato 21 luglio. Lei cosa ne pensa?
Io e tutti gli amministratori della valle siamo contrari all’uso della violenza in ogni situazione. Quindi condanno ogni azione violenta che è avvenuta quella notte, tanto che appena dopo aver saputo che il capo della Digos Petronzi era stato colpito l’ho chiamato per esprimergli il mio dispiacere. Ma lo ripeto, la colpa di quello che accade è più in alto.

I politici nazionali, secondo lei. Sono loro i principali imputati?
Sì. Siamo di fronte a una questione morale enorme e generale: non faccio distinzione tra i partiti tradizionali, sono tutti coinvolti perché hanno lasciato da soli i valligiani dando carta bianca a tutti i governi di questi anni nel decidere sopra la testa delle persone. Ma c’è di più: sono davvero stufo dell’atteggiamento da ‘cassandre’ che hanno tutti.

In che senso?
Possibile che si parli della Val Susa solo in occasione di scontri e le decine di manifestazioni pacifiche non facciano mai notizia? Ancora: la Comunità montana presenta spesso documenti che provano l’inutilità dell’opera o i disagi che essa provocherebbe, ma queste notizie non vengono discusse dai politici, mentre si sprecano le loro dichiarazioni quando accadono tafferugli.

Lei è apertamente contro il Tav (Vair, con altri amministratori comunali, nel 2011 ha ricevuto un avviso di garanzia per i fatti del 12 gennaio 2010 all'autoporto di Susa, quando il movimento No Tav si oppose alla realizzazione di un sondaggio geognostico da parte di Ltf, società incaricata alla costruzione della Torino-Lione, ndr). I Comuni della valle come si schierano?
Almeno 23 municipi, più della metà della valle, e la stessa Comunità montana sono compatti nella loro posizione: l’opera porterà più disagi che benefici alla cittadinanza,in primo luogo per il cantiere che si prospetta infinito.


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