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Ksb Italia, dal frutteto alla biblioteca una Csr d’avanguardia

La sede italiana della multinazionale nota per avere 'rialzato' la Costa Concordia dopo il naufragio implementa da anni azioni per migliorare la qualità dell'ambiente e dei rapporti tra i dipendenti. "Basta poco per avere risultati positivi, anche per un'azienda meccanica. L'importante è mettersi in gioco", indica il consigliere delegato Riccardo Vincenti

di Daniele Biella

Ve l’immaginate un’azienda meccanica che decide di creare un frutteto attorno al capannone, una biblioteca all’interno, e, in collaborazione con una cooperativa sociale della zona, regala una piantina di pomodoro a ciascuno dei propri 240 dipendenti? Se la risposta è no, è ovviamente sbagliata: la Ksb Italia, multinazionale con sede a Concorezzo, alle porte di Monza, ha scelto da anni la strada dell’impegno verso l’ambiente e la sostenibilità, “e puntiamo a crescere ancora in tal senso, anche aprendoci verso il sociale”, spiega Riccardo Vincenti, 52 anni, consigliere delegato dell’azienda e referente per la Csr. È lui che coordina le iniziative di Responsabilità sociale d’impresa, “accogliendo i suggerimenti degli altri lavoratori” e partendo dal punto di vista che “bastano alcune iniziative non onerose per avere risultati immediati, sia a livello di impatto sul territorio che per la possibilità di avere un team sempre più motivato”.

Ksb Italia ha  una lunga storia: nata in Germania nel 1871 e arrivata a Milano nel 1925, qui è rimasta fino al 2004, quando ha traslocato in Brianza. I propri prodotti, pompe idrauliche e valvole in primis, vanno in Italia e all’estero: dal deserto africano, avendo come committenti i tuareg e il governo d’Algeria, a Porto Marghera, dove è stata riconvertita ‘green’ la raffineria Eni, mentre in Bosnia ed Erzegovina si sta avviando una commessa per abbattere gli sprechi dell’acqua. A livello mediatico, l’azienda ha avuto il suo momento sotto i riflettori quando ha usato il proprio sistema all’avanguardia per ‘rimettere in piedi’ la Costa Concordia, la nave naufragata nel gennaio 2012 davanti all’Isola del Giglio. “E’ chiaro, i nostri prodotti finiscono nell’ambiente, ma investiamo molto nella ricerca per ridurre al minimo il consumo energetico”, continua Vincenti.

Che il profitto vada di pari passo con la Csr è testimoniato dalla vittoria, nel 2009, del premio come una delle cento migliori aziende europee promosso dall’ente internazionale Great place of work institute: “è stato importante per noi vedere riconosciuto l’impegno ad andare oltre il consueto ritmo lavorativo, perché siamo un’azienda con prodotti pienamente industriali e quindi senza visibilità come altri”. La piantina, consegnata proprio da Vincenti ai dipendenti di Ksb Italia (che dal 2010 pubblica il Bilancio sociale, mentre il fatturato è di 80 milioni di euro) in occasione della Giornata dell’ambiente, dello scorso 10 giugno, e acquistata dalla vicina cooperativa agricola sociale Luna nuova, è solo l’ultima iniziativa di responsabilità aziendale: “siamo partiti con la navetta e la mensa gratuita per i lavoratori, oltre a piccole iniziative per saldare le amicizie fra colleghi, come il festeggiamento di compleanni o altri eventi speciali”, elenca il consigliere delegato. “Poi abbiamo scelto di destinare i 2mila metri quadrati dell’area verde circostante all'azienda ad alberi da frutto, ciliegi su tutti, da cui ognuno può attingere”. Qualche tempo dopo, è arrivata un’altra idea vincente (che ha valso l’ospitata di Ksb Italia a una puntata di ‘Che tempo che fa’ il programma di Fabio Fazio): la biblioteca. “Mano a mano si sono raccolti testi donati dai dipendenti, ora si è arrivati a mille volumi, con un incaricato a rotazione dedito alla consegna dei libri. È un iniziativa che funziona, anche molto più delle attese”. Per ora l’azienda non ha ancora istituito giornate del volontariato o interventi presso strutture esterne, “ma è un’idea per il futuro, di sicuro non ci fermiamo qui”sottolinea Vincenti. Un esempio sicuramente virtuoso, quello di Ksb Italia: si spera possa contagiare altre aziende, nella Brianza e in tutti i cuori pulsanti dell’industria italiana.


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