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“Chi prega l’Islam condanni chi lo usa per sparare”

Unione d'intenti tra il ministero dell'Interno, Alfano in prima fila, e le associazioni del variegato mondo di realtà musulmane. Il sottosegretario Manzione: "Due le priorità proposte: l'emersione dei luoghi di culto e l'autoregolamentazione degli imam"

di Daniele Biella

“Tra il Governo italiano e le associazioni islamiche nel nostro paese c’è una profonda sintonia di carattere culturale per evitare la radicalizzazione religiosa”. Parola di Domenico Manzione, sottosegretario agli Interni che ha commentato a caldo per Vita.it l’incontro che il ministero, con la presenza dello stesso ministro Angelino Alfano, ha avuto con le differenti comunità e gli enti non profit islamici ieri pomeriggio  a Roma.

Il mondo musulmano si è presentato all’appuntamento con diversi interlocutori. “Si tratta di un universo articolato come lo è quello di altre religioni”, ha spiegato Manzione, sottolineando come gli Interni abbiano una propria Direzione legata alla libertà e al dialogo religioso. “ci si è parlati in modo molto chiaro e costruttivo. Da loro sono uscite due priorità: l’emersione dei luoghi di culto, perché svolgere una pratica religiosa in chiaro giova a tutti per la reciproca conoscenza, e un’autoregolamentazione di chi vuol predicare, ovvero degli imam, che devono essere accompagnati da referenze adeguate per svolgere il loro ruolo di guida spirituale”, specifica Manzione.

Non sono nuovi gli incontri tra il Dipartimento e le realtà islamiche, il confronto era però interrotto da tempo. “Quest’incontro è servito per ravvivare il dialogo e sancire una volta di più l’importanza della tolleranza tra religioni diverse. Ci siamo presi entrambi l’impegno di averne altri in un breve futuro”, indica Manzione. Nell’occasione di ieri anche Alfano ha stabilito la linea da seguire: “Bisogna distinguere chi prega da chi spara, i primi devono prendere senza indugi le distanze da chi semina odio e violenza, anche con denunce”, aspetto che d’altronde le stesse associazioni presenti all’incontro hanno ribadito più volte.


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