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Famiglia & Minori

Permetteteci di vivere

di Simone Feder

Continuiamo a pensare come curare le persone dipendenti da gioco d’azzardo, ci chiediamo che cosa fare per affrontare l’emergenza, si fanno convegni, si investono soldi, si invitano a parlare “esperti”, si costituisco tavoli nazionali, regionale e comunali, si danno cifre per evidenziare che l’emergenza è in continuo aumento…

Si stima che in Italia 700mila-1 milione circa di persone abbiano necessità di cura per il gioco d’azzardo patologico, e di questi 200-300mila sono gravi.

Contemporaneamente il decreto Balduzzi che doveva aiutarci ad arginare il problema sta via via scomparendo e perdendo la propria efficacia, alcune norme che potevano limitare, ridurre e controllare questa piaga sociale sono cancellate e modificate perché potrebbero incidere sulle entrate dello stato…

Ma che pensiero perverso e schizofrenico è questo? Quale stato biscazziere e manipolatore permette tutto ciò?

E allora chiedo a voi: è così difficile da capire come può essere risolta l’emergenza? Abbiamo bisogno di una scientificità per capire e prenderci carico dell’immensa solitudine che sta dietro questa ormai non più nuova dipendenza?

Facciamoci aiutare dai bambini per capirlo! Loro con la loro semplicità, in questi giorni mi hanno dato e ci hanno dato la giusta risposta. I bambini sono preoccupati davvero nel vedere quando nei bar le persone si arrabbiano con le macchinette e inseriscono in continuazione soldini perdendoli…  Sono tristi per come vivono i “grandi” e mi dicono che vorrebbero fare qualcosa. Si, vorrebbero fare qualcosa, perché loro per primi vorrebbero trascorrere il tempo libero rincorrendo un pallone con papà invece di aspettarlo su uno sgabellino e vederlo ipnotizzato davanti a tre rulli che catturano tutta la sua attenzione.

Forse voi addetti ai lavori, specialisti di un sapere che non riconosco, che investite soldi e tempo per cercare di capire come curare dovreste investirli cercando di capire come fare la giusta prevenzione e cioè come eliminare dal nostro territorio, dai nostri “spazi” questi maledetti demoni di ferro, altrimenti i dipendenti saranno sempre più.

Come è possibile che molti proprietari di locali come bar e tabaccherie abbiano “pressioni” per inserire questa droga legalizzata che schiavizza sempre più?

In un incontro con i giovani, Cecilia con i suoi 16 anni ha interrogato i politici che erano presenti con me al tavolo dicendo: ‘Avete permesso che ci mettessero le slot ovunque, ogni giorno vediamo con i nostri occhi giovanissimi che a 12 e 13 anni si ubriacano e si stordiscono nei locali dove senza scrupoli viene dato a loro alcool e superalcolici. Fra un po’ troveremo l’eroina anche al supermercato? E allora non vi basta questo? Volete rovinarci tutti?…’

Che risposta avreste dato voi, se non quella di chiedere scusa a questi giovani perché purtroppo non abbiamo fatto nulla per proteggerli.

Sistema perverso che crea dipendenza e che poi cerca il sistema migliore per curarla … a questo sistema non possiamo più acconsentire! Coraggio è il momento per il bene delle persone di agire!


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