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A scuola ci vogliono più imprese. Lo chiedono 9 docenti su 10

Quasi 9 docenti su 10 ritengono che il contributo delle aziende sia una risorsa importante per portare in classe risorse ed esempi concreti che ispirano le nuove generazioni a fare scelte etiche e consapevoli. È quanto emerge dalla ricerca realizzata da La Fabbrica e Fondazione Sodalitas

di Sabina Pignataro

Dalle primarie alle superiori, i docenti chiedono che nella scuola ci sia “più impresa”, per ampliare l’offerta didattica e portare innovazione. È quanto emerge dalla  ricerca “Il rapporto Scuola-Azienda. Un dialogo attuale e necessario”, realizzata da La Fabbrica, agenzia di comunicazione educativa associata UNA, e Fondazione Sodalitas, network di riferimento per le aziende leader nella Sostenibilità Sociale d’Impresa.

E ancora, più ore “on the job”, più didattica laboratoriale, più aule STEAM per orientare alle professioni del futuro, ma anche più collaborazione sul fronte dell’educazione civica per diffondere buone prassi a sostegno dell’ambiente o contrastare fenomeni come il bullismo e gli stereotipi di genere.

La ricerca ha coinvolto un campione di 500 docenti rappresentativo di tutti i gradi scolastici: per l’86% il rapporto tra scuola e impresa ha un grande valore, a dimostrazione di una vicinanza che si è consolidata negli anni e di una collaborazione considerata oggi un punto di forza.

L’intervento delle aziende assume forme diverse, le principali sono: fornitura di materiali educativi gratuiti (23% delle risposte), concorsi creativi (20%), visite aziendali (14%), PCTO (ex alternanza scuola-lavoro, 13%), attività integrative con esperti aziendali (11%). La sinergia tra i due mondi prevede anche modalità che consentono alle studentesse e agli studenti di mettersi in gioco, vivere esperienze concrete e imparare facendo.

Dalle interviste emerge che, nelle scuole primarie e secondarie di I grado, gli interventi aiutano ad affrontare in modo più completo argomenti attuali e rilevanti, come lo sviluppo sostenibile, l’Agenda 2030, il digitale, l’AI, integrando così i curricula scolastici con importanti riferimenti alla realtà.

Nelle scuole del secondo ciclo, invece, le azioni delle aziende coincidono soprattutto con interventi di orientamento, che permettono a ragazze e ragazzi di incontrare il mondo del lavoro e confrontarsi da vicino con le sue dinamiche.

Tra le novità del rapporto scuola-azienda si segnala il tema dell’educazione civica, insegnamento che dal 2020 è diventato obbligatorio. Per raggiungere gli obiettivi formativi previsti, il 42% delle scuole ha accolto iniziative promosse da aziende che hanno permesso di approfondire un ampio ventaglio di temi: dall’ambiente e sostenibilità (14%) al bullismo, cyberbullismo e violenza in generale (12%), dall’alimentazione e salute (11%) alla cittadinanza digitale e uso responsabile delle tecnologie (10%), senza tralasciare l’educazione stradale (10%).

Altra novità riguarda la riforma dell’orientamento: con l’anno scolastico 2023/24 diventano obbligatorie 30 ore e qui il ruolo delle aziende è imprescindibile. Le visite aziendali e gli incontri con esperti sono le attività di orientamento più frequenti sia nelle scuole secondarie di I grado sia in quelle di II grado, dimostrando ancora l’attaccamento a un approccio “tradizionale” delle azioni intraprese che necessiterebbe forse di un’evoluzione innovativa.

«Con questa ricerca troviamo conferma che per docenti, alunne e alunni e per le loro famiglie, il dialogo tra la scuola e l’azienda si traduce nell’avere più occasioni di confronto e approfondimento su tematiche attuali che sempre più imprese stanno già affrontando al proprio interno: dallo sviluppo sostenibile alla transizione energetica, dall’economia circolare a nuovi stili di vita compatibili con le risorse che il pianeta ci mette a disposizione, dalla lotta alla violenza di genere al superamento degli stereotipi per citarne solo alcune. Le tematiche trattate denotano anche la volontà delle aziende di esercitare un ruolo sociale ampio, non necessariamente legato ad aspetti connessi al loro business, e la capacità di affrontare argomenti particolarmente rilevanti per lo sviluppo del capitale umano del nostro Paese», rileva Angela Mencarelli, Amministratrice Delegata de La Fabbrica.

«Oggi, scuola e impresa condividono una comune consapevolezza del valore generato dalla reciproca collaborazione. L’impresa investe nelle partnership con la scuola perché ha sempre più bisogno di dialogare in modo aperto con le ragazze e i ragazzi, i quali esprimono una sensibilità crescente verso i valori legati alla sostenibilità», puntualizza Alessandro Beda, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas.

Foto in apertura, RondellMelling by Pixabay


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