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Economia & Impresa sociale 

Ad Ercolano arriva il cesto della legalità

La cooperativa Giancarlo Siani è nata nel 2012 ad Ercolano, provincia di Napoli, in una casa confiscata alla camorra. «Siamo una web radio e da quando abbiamo avuto in gestione anche un terreno confiscato ci occupiamo di agricoltura sociale», dice Fabio Novello socio della cooperativa. Da quest'anno per Natale promuovono la prima edizione del cesto della legalità: all'interno i prodotti gastronomici ad impatto zero

di Anna Spena

Ad Ercolano, in provincia di Napoli, la cooperativa sociale Giancarlo Siani lancia la prima edizione del cesto della legalità. La storia inizia nel 2007 quando viene sequestrato un bene al boss di camorra Giovanni Birra. «Eravamo un gruppo di ragazzi, di amici», racconta a Vita.it Fabio Novello, tra i soci della cooperativa, «e ci siamo detti “proviamo a prenderlo in gestione noi”».

Così nel 2009 la casa del boss di camorra diventa la redazione di una web radio. Ma perché una radio? «Insieme alla casa del boss, fu sequestrata anche una radio pirata immediatamente adiacente alla struttura: serviva agli affiliati del clan a comunicare con il boss in carcere attraverso messaggi in codice».

Nel 2012 la wer radio diventa ufficialmente la cooperativa sociale Giancarlo Siani, dedicata appunto a Siani giornalista campano ucciso dalla camorra. Nel corso degli anni all’interno delle radio sono stati sviluppati progetti a favore dei giovani svantaggiati della zona: «ragazzi con i genitori in carcere, che arrivano da famiglie povere».

Tutti i corsi hanno avuto ed hanno un obiettivo preciso: «dimostrare ai giovani che un’alternativa esiste anche in questi territori saccheggiati dalla camorra». Da qualche tempo la cooperativa agricola è riuscita a prendere in gestione un altro bene confiscato alla camorra, sempre ad Ercolano.

«Questa volta», spiega Fabio, «un terreno dove prima si “facevano scomparire le persone”. Abbiamo deciso di renderlo fertile». Il terreno è curato da professionisti provenienti dalla facoltà di Agraria dell'Università Federico II di Napoli.

A Natale la prima edizione del cesto della legalità: «sono tutti prodotti che arrivano da quel terreno e prodotti ad impatto zero e legati alle realtà ed associazioni antiracket della zona».

La confezione natalizia è il risultato di una sinergia tra diverse cooperative ed aziende di Ercolano contenente il pomodoro “Pizzino Vesuviano, il pizzo sano”, il miele millefiori entrambi prodotti alle falde del Vesuvio, i cantuccini del pasticciere neo campione italiano Matteo Cutolo della pasticceria “Generoso” di Ercolano e le freselle del forno “Pane e Vesuvio” di Domenico Filosa, presidente dell'Unipan (Unione regionale dei panificatori campani, organizzazione che è schierata a favore della normativa sul confezionamento del pane, approvata dalla Regione Campania).

«Chi acquista la confezione natalizia sceglie principalmente produzioni ecostostenibili con materie di alta qualità come il pomodorino rosso o giallo del Vesuvio ma sceglie anche di sostenere realtà che si impegnano nella lotta per la legalità da anni, promuovendo attività di sviluppo e di crescita sociale».


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