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Al via la rendicontazione (o quasi)

Pubblicate sul sito del Ministero del Lavoro modulo e linee guida per l'edizione 2008

di Benedetta Verrini e Riccardo Bagnato

Pronti, partenza… via. Ai blocchi di partenza la rendicontazione per gli enti che hanno beneficiato del 5 per mille edizione 2008 (sui redditi 2007). Il Ministero del lavoro ha infatti pubblicato sul proprio sito (ma che trovate anche in allegato al presente articolo), il modello di rendiconto e le linee guida per la rendicontazione.

In parole povere si tratta delle istruzioni che si attendevano per produrre la rendicontazione sui fondi ottenuti in quell’edizione così come richiesto per legge a partire dall’anno finanziario 2008. Fanno eccezione solo le associazioni sportive dilettantistiche che, così come stabilito dal decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 2 aprile 2009, all’articolo 3, sono tenute ad assolvere all’obbligo a partire dall’anno finanziario 2006.

Ma veniamo ai passaggi fondamentali. «Il rendiconto può essere predisposto utilizzando il modello messo a disposizione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali» si legge nelle Linee Guida «ovvero elaborando un proprio documento in cui siano esposte in modo chiaro le spese che sono state sostenute con la quota del “5‰ dell’Irpef”», oppure per mezzo del bilancio di esercizio dell’associazione, a patto che questo sia redatto secondo le “Linee guida e schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti non profit” fornite dall’Agenzia per le Onlus (www.agenziaperleonlus.it>atti di indirizzo) e venga corredato dalla delibera di approvazione dell’organo di amministrazione. In questo secondo caso, precisa il Ministero «dovrà comunque risultare in modo chiaro ed inequivocabile la destinazione della quota del “5‰ dell’Irpef” percepita, eventualmente anche per mezzo di una relazione che descriva nel dettaglio le attività svolte ed i costi sostenuti. Il bilancio di esercizio potrà essere corredato dal bilancio sociale qualora anche questo documento sia stato redatto secondo le “Linee Guida per la Redazione del Bilancio Sociale delle Organizzazioni Non Profit” fornite dall’Agenzia per le Onlus». Nel caso venga impiegato il fac-simile messo a disposizione dal Ministero, dovrà riportare l’autocertificazione del rappresentante legale che le informazioni recate sono autentiche e veritiere, agli effetti anche penali. Al rendiconto deve, in ogni caso, essere allegata copia del documento di identità del rappresentante legale.

Una volta redatto il documento, gli enti che hanno percepito per l’anno 2008 un importo pari o superiore a 15mila euro (e per gli anni successivi un importo pari o superiore a 20mila euro) devono trasmettere il resoconto e la documentazione da allegare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Gli enti che hanno recepito un importo inferiore sono tenuti a conservare la documentazione presso la sede legale dell’organizzazione ed esibirla qualora il Ministero ne faccia richiesta.

Sì, ma i soldi?
Il rendiconto della destinazione delle quote del 5 per mille deve essere redatto entro un anno dall’effettiva percezione dell’importo e, ai fini del calcolo del termine, le Linee Guida invitano a fare riferimento al mese di accreditamento dell’importo registrato dalla competente Tesoreria. Esempio: se la somma è stata accreditata sul conto corrente dell’ente nel mese di ottobre del 2010 il rendiconto dovrà essere redatto entro il 31 ottobre 2011.

Tutto bene, se non fosse che in molti casi, e malgrado le promesse del Ministero, molti enti non hanno ancora visto i soldi. Altri, invece, hanno ricevuto ufficiosa comunicazione da parte delle Agenzie delle entrate territoriali che per quest’anno non se parla. Una situazione a dir poco antipatica per molte organizzazioni, che si vedono ritardare non solo i fondi su cui hanno eventualmente fatto affidamento per i propri progetti (e nei propri bilanci), ma corrono il rischio di trascinare una situazione a data da destinarsi, pur sapendo che su quei fondi, prima o poi, dovranno rendicontare.

Enti di ricerca sanitaria
Diversa è la procedura fissata dal ministero della Salute per gli enti di ricerca sanitaria. Disposizioni e modelli sono pubblicati sul sito alla sezione 5 per mille e coinvolge 90 enti circa: dall’Airc, Associazione italiana ricerca sul cancro, con 16 milioni di finanziamento, alla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor con 9,8 passando per l’Istituto europeo di oncologia con 5,8.

In questo caso la rendicontazione avverrà in due fasi: entro il 31 gennaio dell’anno successivo al ricevimento dei contributi l’ente dovrà inviare una scheda con gli elementi essenziali dei progetti sostenuti, quali il titolo, le date di inizio e la durata, oltre che, in caso di co-finanziamento, la quota coperta con i fondi del 5 per mille.

La vera e propria rendicontazione consuntiva dovrà, invece, essere prodotta entro il 31 gennaio dell’anno successivo alla conclusione di ogni singolo progetto. L’organizzazione dovrà indicare tutte le spese affrontate, suddivise nelle voci di costo tipiche della ricerca. Sempre entro lo stesso termine andranno compilati un abstract dei risultati e un elenco delle pubblicazioni scientifiche che ne siano state frutto.

Federazioni e associazioni di secondo livello
Una nota a parte per le federazioni o quei soggetti con articolazioni territoriali di cui la sola struttura centrale abbia ricevuto la quota del 5 per mille e abbia, in seguito, provveduto a distribuire i fondi a favore degli enti federati, in questo caso, si legge nelle Linee Guida «il rendiconto deve essere unico ed elaborato dall’organismo che ha presentato la domanda di ammissione e ricevuto la somma erogata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali».


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