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Da Trapani a Lampedusa fermi per navi Ong: in 900 portati in Libia

Dal 28 maggio al 3 giugno sono 900 i migranti intercettati in mare dalla guardia costiera libica e riportati nei centri di detenzione. La Mare-Go e la Sea-Eye 4 sottoposte a fermo amministrativo per aver “disobbedito” al decreto Piantedosi. Dall’inizio dell’anno 51.636 migranti sbarcati in Italia, l’anno scorso nello stesso periodo erano 20.634

di Alessandro Puglia

Dopo la tregua dei giorni scorsi riprendono le partenze dei migranti dalla Libia e dalla Tunisia, ma nel frattempo la linea del governo sul fronte dell’immigrazione va chiaramente sempre più in direzione anti Ong. Con due fermi amministrativi e multe superiori a tre mila euro nei confronti della Sea Eye 4 “colpevole” di aver fatto due salvataggi anziché uno, e di Mare-Go che è attraccata a Lampedusa rifiutandosi di attraccare nel porto di Trapani, distante 32 ore di navigazione. Così la linea Piantedosi ripropone lo stesso scenario avvenuto a marzo scorso quando fu sottoposta a fermo la Louise Michel. La nave finanziata dall’artista Bansky aveva ricevuto dal Ministero dell’Interno le stesse istruzioni, dirigersi cioè a Trapani.

«Abbiamo violato il decreto legge del 2 gennaio del governo postfascista di Meloni, che è un altro strumento per lasciare affogare la gente che emigra, ostacolando il soccorso in mare», commenta la Mare-Go arrivata a Lampedusa con 36 naufraghi dopo come secondo quanto rivela la Ong: «le autorità maltesi si erano rifiutate ad intervenire».

Nel silenzio generale la guardia costiera libica ha riportato in Libia 900 persone secondo quanto riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Sono invece 51636 i migranti sbarcati in Italia dall’inizio dell’anno, l’anno scorso nello stesso periodo erano 20634.

Dopo le condizioni precarie attraversate nell’ultimo periodo all’interno dell’hotspot di Lampedusa, la presenza della Croce Rossa, che dal 1 giugno gestisce la struttura, sembra già dai primi giorni essere un ruolo di garanzia soprattutto dal punto di vista sanitario. Proprio all’interno del centro di Contrada Imbriacola il 18 febbraio era morta una giovane donna della Costa D’Avorio, Fatoumata Bamba, 26 anni. Sulla vicenda la Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta e nel registro degli indagati figurano anche dei medici.


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