Mondo
Dall’Europarlamento risoluzione contro le Fgm
Soddisfazione della campagna End Fgm. Obiettivo porre fine alle mutilazioni genitali femminili
di Redazione
Un passo in avanti per la campagna europea “End Fgm”, guidata da Amnesty International. Ieri, giovedì 14 giugno, infatti, il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza assoluta una risoluzione congiunta per porre fine alle mutilazioni dei genitali femmini (Mgf). Il testo della risoluzione congiunta adottata dal Parlamento europeo è disponibile a questa pagina.
Con questa risoluzione il Parlamento europeo chiede agli stati membri di rispettare gli obblighi internazionali per porre fine alle Mgf attraverso misure di prevenzione, di protezione e di natura legislativa. Il Parlamento ha ricordato gli impegni assunti dalla Commissione europea per sviluppare una strategia per combattere la violenza sulle donne, incluse le Mgf. Questi impegni sono contenuti nella Strategia per l’uguaglianza tra donne e uomini 2010 – 2015.
Inoltre nel corso del dibattito la Commissione europea ha confermato l’impegno a finanziare progetti transnazionali per aumentare la sensibilizzazione su questa tematica e favorire l’abbandono delle Mgf.
La Campagna europea End Fgm si aspetta vi sia un supporto regolare e strutturato, anche di tipo finanziario, per le organizzazioni della società civile, per coinvolgere efficacemente le comunità nel cambiamento sociale in Europa e nei paesi del sud del mondo nei quali la pratica è diffusa.
«Il rafforzamento dei diritti delle donne e delle ragazze richiede un coinvolgimento efficace di lungo periodo dell’Unione europea, non solo a parole, ma nelle azioni. Mi auguro che questa dimostrazione di impegno sia tradotta in azione prima che molte donne e ragazze siano esposte a questa violazione dei diritti umani», ha dichiarato Christine Loudes, direttrice della Campagna europea End Fgm.
La Campagna europea End Fgm è condotta da Amnesty International Irlanda in collaborazione con 14 Ong in 13 paesi dell’Unione europea. In Italia, la campagna è condotta da Aidos – Associazione italiana donne per lo sviluppo, in collaborazione con Amnesty International Italia.
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