Associazionismo
Francesco alle Acli: «Lavoro, protagonista di speranza»
La seconda edizione di “LaborDì: un cantiere per generare lavoro”, occasione di dibattito tra Terzo settore, Chiesa, mondo dell’istruzione, istituzioni e imprese promossa dalle Acli. Il Papa ha inviato un messaggio che Emiliano Manfredonia, presidente aclista, ha definito: «Faro per il nostro impegno e per gli sforzi che stiamo facendo»
Qual è il valore del lavoro oggi? È questa una delle tante domande a cui hanno cercato di dare risposta le Acli di Roma con la seconda edizione di “LaborDì: un cantiere per generare lavoro” una giornata dedicata al lavoro dignitoso con l’obiettivo di favorire un dibattito di corresponsabilità tra terzo settore, Chiesa, mondo dell’istruzione, enti istituzionali e imprenditori. Un luogo di incontro, orientamento e formazione, un vero e proprio incubatore di futuro e speranza che mercoledì 13 dicembre ha riunito nel Centro congressi auditorium della tecnica di Roma, anche, 20 scuole e circa 1200 studenti.
Un contributo importante alla giornata è arrivato da Papa Francesco che, nel messaggio inviato ai partecipanti, ha definito il lavoro come: «un bel cantiere aperto per costruire il futuro, all’interno del quale, però, si respira, da una parte, un senso di vuoto e dall’altra un sovraccarico di stress dato da corse febbrili». L’auspicio del pontefice è quello che si possa sconfiggere la precarietà sul lavoro e tirare fuori i giovani da quelle che definisce «sabbie mobili dell’insicurezza».
La dignità è ferita anche quando il lavoro non è sufficientemente stabile e compromette progetti e scelte di vita, come la creazione di una famiglia e il desiderio dei figli
Papa Francesco
«Le parole di Papa Francesco», commenta Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, «sono un faro per il nostro impegno e per gli sforzi che stiamo facendo a tutti i livelli perché il lavoro sia buono e diventi nuovamente vocazione unica e insostituibile alla speranza. Le parole del Papa sono profetiche e ci indicano la via per costruire la speranza che non è una parola astratta ma si genera attraverso la costruzione impegnata e partecipe al bene comune».
Poi Manfredonia, rivolgendosi ai giovani presenti ha concluso: «accettate qualsiasi tipo di lavoro ma non qualsiasi forma perché non c’è un mestiere migliore o peggiore di altri ed è importante che sperimentiate. Quello che non dovete accettare, però, è il lavoro nero, il lavoro mal pagato, il lavoro senza diritti: il vostro lavoro sia sempre qualcosa che non toglie ma porta dignità, oggi purtroppo non è semplice, ma le Acli sono qui anche per questo, siamo persone che si sono messe assieme per fare ciò che ci sembrava più giusto, perché insieme si conta di più».