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Gambia, il dramma dello sciroppo killer

Ben 70 bambini con meno di 5 anni sono morti a causa di questo farmaco contraffatto che era stato denunciato il 5 ottobre scorso dall'Organizzazione mondiale della sanità ma il problema non si limita al piccolo paese africano e agli sciroppi ma si estende (per ora) anche ad anestetici e colliri in Uzbekistan, Sri Lanka, Stati Uniti, Isole Marshall e Micronesia. Per continuare ad essere il più grande fornitore di farmaci generici a livello globale, fornendo ad esempio il 50% delle medicine all'Africa, l'India e gli altri produttori di queste medicine che costano meno, deve prendere provvedimenti

di Paolo Manzo

Continuano ad arrivare rapporti di farmaci fabbricati in India che causano gravi danni e decine di morti di pazienti provenienti da tutto il mondo dopo che nell'ottobre dello scorso anno, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha emesso un avviso su quattro sciroppi per la tosse — Prometazina Soluzione orale, Kofexmalin Baby Cough Syrup, Makoff Baby Cough Syrup e Magrip N Cold Syrup — prodotti ed esportati dalla Maiden Pharmaceuticals collegati alle morti di 70 bambini in Gambia e che provocano danni renali acuti.

L'ultima è la morte di due pazienti in Sri Lanka a cui sono stati somministrati farmaci anestetici. Proprio il mese scorso, i colliri prodotti in India hanno invece causato infezioni oculari in circa 30 pazienti e cecità a 10 persone, sempre in Sri Lanka. Mentre i farmaci anestetici che causano morti sono una triste novità, i colliri che causano infezioni, cecità e persino decessi sono stati segnalati già mesi fa negli Stati Uniti, dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa, i cosiddetti Cdc assurti alle cronache mondiali durante la pandemia di Covid, che hanno ci trovato dentro un batterio altamente resistente.

La serie di segnalazioni contro i farmaci prodotti in India è iniziata lo scorso anno grazie all’allarme lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità. Gli ingredienti colpevoli negli sciroppi erano il glicole dietilenico e il glicole etilenico — sostanze chimiche mortali utilizzate come sostituto più economico del glicole propilenico — che non dovrebbero mai essere trovati in nessuna medicina. Poco dopo le morti in Gambia, sciroppi per la tosse prodotti in India contenenti le due sostanze chimiche mortali hanno ucciso 18 bambini in Uzbekistan nel dicembre 2022 per uno sciroppo prodotto da un produttore di farmaci di Noida, nell'Uttar Pradesh, il Marion Bioteche, mentre a fine aprile, l’Oms ha segnalato farmaci contaminati anche nelle Isole Marshall e in Micronesia, dopo la segnalazione dal regolatore sanitario australiano. Non bastasse, negli anni scorsi, farmaci contenenti glicole dietilenico avevano portato ad almeno cinque episodi di avvelenamento anche in India.

Dopo la denuncia dell’Oms, l'India ha inizialmente esentato la società che aveva fornito i farmaci al Gambia ed è andata all'offensiva contro l'istituzione sanitaria globale, facendo intendere che alcune delle relazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità sarebbero motivate dal desiderio di prendere di mira la posizione del gigante asiatico come farmacia del sud de mondo, in particolare per la produzione di farmaci generici e fuori brevetto. Ma mentre l’Oms ha mantenuto la sua posizione, il regolatore farmaceutico indiano è stato messo alla berlina dai risultati dei test provenienti da Svizzera e Ghana, che hanno confermato la presenza di sostanze chimiche tossiche nel campione di sciroppo venduto al Gambia. Inoltre, indagini indipendenti del Cdc statunitense di Atlanta hanno trovato un legame tra le morti e le sostanze chimiche tossiche.

Solo a quel punto l'India ha capito che per continuare ad essere la farmacia del sud globale deve comportarsi come un cane da guardia per garantire la sicurezza delle sue medicine, e non come un facilitatore delle peggiori industrie farmaceutiche. Anche perché l'allarme medico lanciato dall'Oms contro 20 prodotti farmaceutici legati a circa 300 morti a livello globale, sette provengono dall’India ma 13 da altri paesi. Così nei giorni scorsi 18 aziende hanno avuto le loro licenze sospese a causa di "problemi in processi rilevanti”, ha detto ieri un alto funzionario del governo indiano anche se non è chiaro se i 18 produttori producano uno qualsiasi dei farmaci elencati dal rapporto dell'Oms.

Inoltre, a febbraio, la Global Pharma Healthcare con sede nello stato del Tamil Nadu ha richiamato l'intero lotto di colliri legati alla perdita della vista negli Stati Uniti.

Dal canto suo, il Gambia dal 1° luglio renderà obbligatorio ispezionare e testare tutti i prodotti farmaceutici provenienti dall’India, un mercato che nel 2022-2023 ha esportato sciroppi per la tosse per un valore di 17 miliardi di euro. Nel complesso, l'India è il più grande fornitore di farmaci generici a livello globale, fornendo oggi oltre il 50% della domanda di vari vaccini, circa il 40% della domanda generica negli Stati Uniti e circa il 25% di tutti i farmaci nel Regno Unito e la metà delle medicine usate in Africa. Il controllo del Gambia si applica per ora solo all’India che, comunque, dal 1 giugno scorso ha reso obbligatori i test per tutti gli sciroppi per la tosse prima che vengano esportati.


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