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Save the Children: «L’attacco alle Ong? Evidentemente dà fastidio la nostra indipendenza»

Il direttore generale Valerio Neri interviene sulla tempesta mediatica scatenata in questi giorni contro le organizzazioni non governative che fanno salvataggio in mare: «Voglio ricordare che noi come gli altri non prendiamo soldi dallo Stato per fare questi salvataggi. Forse vogliono controllarci»

di Lorenzo Maria Alvaro

Ricostruita la vicenda – e quindi evidenziato come Frontex non abbia mai parlato di Ong in affari con gli scafisti libici e che la procura di Catania non ha prove – e chiarito come il video de La Stampa sia in realtà una bufala e non una porva di traffici illeciti non restava che dare voce alle organizzazioni non governativa. Così abbia chiamato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children in Italia.


Direttore partiamo dal principio. Tutta la bufera che si è abbattuta sulle ong ha origine nel rapporto di Frontex Rysk Analysis 2017”. Se inizialmente si è detto che in questo rapporto veniva ventilata l’ipotesi di contatti tra ong e scafisti si è poi scoperto che invece si limitava a sottolineare che è capitato che navi delle ong abbiano superato i confini dell’area marittima destinata alle operazioni di salvataggio. Voi di Save The Children confermate di aver superato i confini con le acque territoriali libiche?
No, la nostra nave, la Vos Hestia, non ha mai superato il confine. Noi veniamo inviati dalla Guardia Costiera. Certamente può essere capitato di operare vicino alle acque libiche ma il punto nave ci è sempre stato comunicato dalle autorità.

Esiste anche una rete informale fatta di segnalzione via social network che potrebbe spiegare il perché di queste infrazioni. Ne è al corrente? E le autorità ne sono informate?
Non ho mai parlato con le autorità di questo. Ma la rete informale esiste, ne ho sentito parlare spesso, anche dai giornalisti. Noi però non abbiamo ricevuto chiamate di questo tipo e non abbiamo mai risposto a chiamate che non venissero dalla Guardia Costiera.

Insieme a Frontex poi c’è la vicenda della procura di Catania con l’inchiesta senza prove e il protagonismo televisivo del procuratore Carmelo Zuccaro. Pensate di adire a vie legali per difendere la vostra onorabilità e immagine?
Non pensiamo di fare azioni legali, almeno per ora, perché come Save the Children siamo sempre stati stralciati dal paniere delle Ong cattive dallo stesso procuratore. In più secondo noi il polverone è bene che si spenga perché sta creando solo tanta confusione e un’azione legale non farebbe altro che riaccendere la polemica. Rimane una domanda: ma perché Zuccaro continua a parlare senza disporre di prove? È una cosa normale?

Sembra che le informazioni di cui dispone sia informative dei servizi segreti olandesi e tedeschi. Si è fatto un’idea del perché l’intelligence abbia interesse a screditarvi?
No. L'unica cosa che ho pensato è che probabilmente i servizi di tutta Europa stanno cercando di capire più profondamente il traffico di uomini. E forse lavorando su questo hanno intercettato qualcosa di anomalo. Però è importante sottolineare che se si chiamano segreti è proprio perché nessuno può verificare quello che dicono. Quindi prima di divulgare certe informazioni sarebbe il caso di fare dei controlli.

Un altro modo di rispondere a queste accuse sarebbe quella di fare una operazione trasparenza, magari congiunta e condivisa con tutte le Ong che fanno salvataggio in mare, per dimostrare che sui vostri fondi non avete nulla da nascondere…
Se anche le altre Ong volessero farlo insieme a noi saremmo contenti. Il 5 maggio ci sarà un'iniziativa che inviterà le Ong a parlare e mettere un po' di ordine in questo querelle. Insomma per qualsiasi iniziativa che serva a fare trasparenza e a mettere fine a questa caccia alla streghe siamo disponibili.

Per quanto riguarda Save the Children se uno volesse farvi le pulci cosa deve fare?
I soldi di Save the Children vengono dai donatori di tutto il mondo. C'è sul sito il bilancio ufficiale dell'organizzazione. Dove si possono trovare tutte le informazioni possibili.

Il caso Ong ha creato come effetto di reazione la messa in discussione dell’idea stessa di salvare i profughi. Che ne pensa?
È più facile chiacchierare di smetterla di salvarli che farlo. Perché per farlo veramente ci si dovrebbe assumere la responsabilità della morte di migliaia di persone, È facile gettare fango sulle Ong più complicato immaginare di mettere la faccia su un genocidio del genere. Se anche ci impedissero di partire, cosa impossibile visto che si parla di acque internazionali, i trafficanti continuerebbero a lavorare. È un business. Si tratta solo di retorica politica.

Si è fatto un’idea del perché è scoppiato questo scandalo?
Più passano i gironi più mi chiedo a chi conviene questo polverone. Sinceramente non sono ancora riuscito a darmi una risposta. Ma è evidente che non è un caso. Qualcuno sta lavorando perché tutto monti all’infinito.

Può centrare il fatto che in Francia ci siano le elezioni e in Italia si sia già in campagna elettorale?
Forse si. Siamo in perenne campagna elettorale. Di tutti i tipi. Questo dei migranti è certamente un temo così delicato che può diventare oggetto di speculazione. Ma perché attaccare le Ong? Forse per la nostra distanza della politica. Voglio ricordare che noi come gli altri non prendiamo soldi dallo Stato per fare questi salvataggi. Forse è questa indipendenza di fatto a dare fastidio. Ci vogliono controllare e così ci attaccano. Le mie sono solo illazioni. Però dopo 15 giorni di questa storia comincio a farmi delle domande.


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