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Macron scommette sul Servizio civile 448 milioni di euro

Nel suo documento di programmazione finanziaria il governo francese prevede di assegnare per il 2018 abbastanza fondi da garantire 150mila giovani volontari. Lo scorso anno a budget c’erano 390 milioni di euro

di Antonietta Nembri

Per il governo francese il servizio civile è una priorità al punto da destinare al suo finanziamento per il 2018 quasi mezzo miliardo di euro (448 milioni) con l’obiettivo di permettere a 150mila giovani volontari di parteciparvi. Nella documentazione per la stampa distribuita durante la presentazione della legge di bilancio, infatti, si sottolinea come tra gli obiettivi principali del capitolo “Sport, gioventù e vita associativa” vi sia proprio la stabilizzazione del servizio civile. Basti pensare che a esso per il prossimo anno arriverà il 50% dei fondi destinati all’intero capitolo (0,9 mld di euro).

Creato nel 2010, il servizio civile francese permette ai ragazzi tra i 16 e i 25 anni (età che viene elevata a 30 anni in caso di persone con disabilità) di poter fare una missione di interesse generale di sei e dodici mesi in un’associazione, in una collettività e in un servizio pubblico, con un rimborso di circa 580 euro netti al mese. Nel 2016 si sono contati circa 92mila giovani in servizio civile, una cifra superiore del 75% rispetto all’anno precedente, ma ancora lontana dall’obiettivo dei 110mila volontari che erano stati previsti.

Nello scorso quinquennato anche François Hollande aveva fissato degli ambiziosi obiettivi di sviluppo (vedi news): all’inizio del 2016 quando le domande presentate dai giovani erano quattro volte superiori ai progetti disponibili l’ex presidente aveva annunciato che «di qui a tre anni li servizio civile dovrà accogliere la metà di una generazione: circa 350mila giovani l’anno» (vedi news).

Ora l’obiettivo è numericamente più contenuto: stabilizzazione del numero dei giovani volontari a 150mila, facendo sì che un quarto di una generazione abbia la possibilità di effettuare un servizio di interesse generale con due principi a fare da basi: l’universalità e la diversità sociale.

In apertura photo by Alexis Brown on Unsplash


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