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Naga e Asgi: “La Questura di Milano diventa un hotspot”

La denuncia delle due associazioni assieme ad Apn, Avvocati per niente: "Grazie alle testimonianze dei cittadini stranieri, degli operatori sociali e degli avvocati, abbiamo rilevato una nuova prassi operativa della Questura gravemente illegittima: un test da compilare alla luce del quale viene registrata o meno la domanda di asilo". Inviata anche una lettera in merito, ora si aspetta una risposta ufficiale

di Redazione

Nelle ultime settimane abbiamo riscontrato nuove, stupefacenti prassi: la Questura di Milano è diventata un hotspot". Si apre così la denuncia di tre associazioni per i diritti umani, Naga, Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) e Apn (Avvocati per niente), alla luce di "testimonianze dei cittadini stranieri, degli operatori sociali e degli avvocati" che si recano agli uffici dell'ente istituzionale per le pratiche d'asilo politico.

Ecco, nel dettaglio, le prassi ritenute irregolari dalle tre realtà non profit: "a numerosi cittadini stranieri che si sono rivolti agli uffici della Questura di Milano per presentare richiesta di protezione internazionale è stato sottoposto un modulo prestampato da compilare con riferimento ad alcune domande tese a valutare se il richiedente potesse essere considerato effettivamente un soggetto avente diritto alla protezione o piuttosto si potesse trattare di un migrante economico. Nel caso in cui tale filtro sia risultato negativo, al richiedente è stato notificato – senza che la domanda venisse in alcun modo registrata – un decreto di espulsione". Ancora: "la decisione della Questura di Milano di non consentire agli avvocati che accompagnano le persone richiedenti la protezione internazionale di accedere agli Uffici".

"Entrambe le iniziative oltre ad essere evidentemente irregolari denotano, da un lato, una trasformazione sostanziale di un servizio volto alla ricezione delle domande d’asilo in un filtro arbitrario delle domande stesse e, dall’altro lato, una violazione palese del diritto alla difesa", sottolineano Asgi, Apn e Naga. "Siamo preoccupati per il comportamento fortemente lesivo di diritti fondamentali nonché della facilità con cui tutto questo è accaduto all’interno di un’istituzione della Pubblica Amministrazione. Abbiamo denunciato tale comportamento illegittimo inviando una lettera (anche in allegato), alla quale aspettiamo risposte ufficiali".


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