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Nepal: conclusa la campagna di raccolta fondi via sms

La campagna di fundraising via sms lanciata da Agire per aiutare le vittime del terremoto in Nepal, si è conclusa domenica 10 maggio alle 24.00. Un’iniziativa che ha raccolto 400 mila euro, circa un terzo della raccolta globale dell’appello

di Redazione

Si è chiusa alla 24.00 di domenica 10 maggio la possibilità di donare tramite numero solidale 45591 nel quadro della campagna lanciata da AGIRE e EXPO Milano 2015 a sostegno delle persone più colpite dal terremoto in Nepal.

Attraverso il numero 45591 sono stati donati oltre 400 mila euro, circa un terzo della raccolta globale dell’appello.

Restano aperti tutti gli altri canali per continuare a sostenere i bisogni delle persone che in questo momento vivono sotto le tende nei 128 campi istituiti a Kathmandu e in ciò che resta dei villaggi della Kathmandu Valley, spazzati via dalla violenza del terremoto e delle frane, in particolare il numero verde 800.132.870 e le donazioni on line su www.agire.it.

“Abbiamo cominciato la distribuzione di acqua potabile a Bungamati, dove tutte le cisterne della città erano a secco da alcuni giorni e la popolazione non aveva accesso all’acqua potabile” – spiega Enzo Maranghino, Esperto Emergenze del Cesvi in Nepal – “La rete idrica è stata danneggiata dal terremoto e non sarà ripristinata prima di un paio di settimane. È fondamentale, in questo lasso di tempo, coprire questo urgente bisogno. Per questo ci siamo attivati immediatamente. Ma accanto a questo intervento di prima emergenza nel settore acqua, Cesvi , insieme ad associazioni di volontari locali, sta mettendo in campo una serie di attività che aiutino i bambini a superare il trauma del terremoto.”

Quasi un milione di bambini e ragazzi (950 mila secondo dati delle Nazioni Unite) non possono tornare a scuola, perché gli edifici sono stati rasi al suolo o trasformati in luoghi di accoglienza per i senza tetto. E’ quindi necessario allestire quanto prima scuole temporanee che permettano di riprendere le lezioni e ricreare luoghi di studio, gioco e assistenza psico-sociale.

A due settimane dal terremoto si comincia anche a guardare al lungo percorso di ricostruzione che attende il paese.

Con più di 530 mila case distrutte o gravemente danneggiate e oltre 2,5 milioni di persone in emergenza abitativa, è urgente fornire ripari e alloggi temporanei.

240 centri di salute sono stati distrutti e 347 danneggiati, lasciando intere zone prive di presidi sanitari in un momento in cui è necessario fornire cure a oltre 14 mila feriti, garantire cibo terapeutico a 85.000 bambini affetti da malnutrizione acuta.

Le organizzazioni di AGIRE stanno lavorando per rispondere a questi bisogni. Per raccontare cosa stanno facendo in questa fase, fino al 25 maggio gli operatori umanitari delle 7 organizzazioni al lavoro in Nepal, sono protagonisti di 4 Tweetup aperti a tutti per condividere i primi risultati raggiunti, le azioni in programma nel medio e lungo periodo, immagini, video e testimonianze.

Foto: Omar Havana/Getty Images


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