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Quel pasticciaccio dei fondi alla cultura

E' irto di difficoltà il cammino delle associazioni culturali che vogliono beneficiare del 5 per mille 2012: dopo i pasticci del decreto, l'inerzia del ministero, che ancora non ha emanato le istruzioni per gli enti. Il Fai: si vuole penalizzare il non profit

di Gabriella Meroni

Una nuova "perla" va a infilarsi nella collana degli errori, complicazioni e vere e proprie fesserie che hanno costellato la storia del nuovo 5 per mille alla cultura. Dopo la decisione – senza precedenti – di non far decidere il destinatario dal contribuente, ma di rimettere agli uffici del Ministero il potere di erogare i fondi, era arrivata, lo scorso giugno, la beffa del  Dpcm che ingiungeva alle associazioni che volessero concorrere al contributo per la cultura di fare domanda al ministero stesso entro il 31 maggio 2012: peccato che il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 giugno, quindi a termini già scaduti.

Ma tant'è. Pensavate di averle viste tutte? E invece no, come nota Carlo Mazzini nel suo blog: l'ultima trovata di Ornaghi & C. è la pubblicazione di una pagina sul sito del ministero  in cui si spiegano i procedimenti telematici per entrare a far parte dei beneficiari; l’istanza comprende una serie di documenti e dichiarazioni, tra cui anche le autorizzazioni a intervenire sui beni rilasciate dall’autorità competente, cioè dallo stesso Ministero che richiede la documentazione. La solita storia: in barba alla legge sulla semplificazione amministrativa (la 241/90),  un Ministero chiede a un ente copia di un atto che lo stesso ministero attraverso le sue sovrintendenze ha prodotto.

Ma non basta: "E’ in corso di definizione", si legge sul sito, "il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che rideterminerà le tempistiche degli adempimenti procedurali connessi alla redazione dell’elenco definitivo dei potenziali beneficiari." Ovvero, il decreto non è ancora pronto, il ministero ha tranquillamente sonnecchiato per quattro mesi (da maggio in avanti) e ora c'è chi è pronto a scommettere che i tempi che saranno concessi alle associazioni per le procedure si ridurranno a una manciata di giorni.

"Comincio a sospettare che dietro questi comportamenti assurdi si nasconda la non-volontà del ministero di erogare in fondi alle associazioni", dichiara a vita.it Ilaria Borletti, presidente del Fai. "Tutti questi errori, queste lentezze non possono essere frutto del caso. Evidentemente c'è un disegno che mira a incamerare quanti più fondi possibili allo Stato, lasciando il non profit a bocca asciutta". Una forma di finanziamento pubblico surrettizio, insomma? "Il sospetto è quello", conclude Borletti. "Spero di essere smentita, ma quello che è certo è che questa vicenda del 5 per mille alla cultura è nata male e sta proseguendo peggio. Speriamo vivamente in un futuro ripensamento da parte del governo su questa misura inefficace e raffazzonata, che tra l'altro contraddice apertamente lo spirito originale del 5 per mille".
 


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