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Romero beato? L’annuncio forse il 14 febbraio

Lo rivela Alver Metalli, il giornalista esperto di America Latina pensa che l'annuncio della beatificazione dell'arcivescovo di San Salvador, assassinato nel 1980, arriverà entro l'anniversario. «Il pontificato di Francesco decisivo»

di Antonietta Nembri

Il 24 marzo sarà il 35esimo anniversario del suo martirio e ora in Salvador si spera che entro quella data arrivi l’approvazione definitiva del Pontefice alla beatificazione di monsignor Oscar Arnulfo Romero. Ne è sicuro Alver Metalli, giornalista ed esperto di latinoamerica.
I teologi della Congregazione delle cause dei santi, infatti, hanno riconosciuto che l’arcivescovo salvadoregno è stato ucciso in odium fidei.
«Era una decisione attesa, forse ha tardato troppo, ma questo depone a favore della serietà dell’indagine condotta sui testi e sulla vita di Romero che la congregazione ha fatto analizzando a fondo tutta la sua traiettoria umana», spiega Metalli che all’inizio dell’anno nel suo sito Terre d’America  aveva scritto della certezza che percorreva il Paese centramericano il 2015 sarà “el año” della beatificazione dell’arcivescovo assassinato davanti all’altare. In Salvador, inoltre, il 29 dicembre scorso era stata anche promossa da un blog una novena per la beatificazione. Una data non a caso: il 29 dicembre è la festa di San Tommaso Becket, l’ultimo vescovo assassinato (1170) davanti agli altari prima di Romero.


Ad Alver Metalli chiediamo che cosa voglia dire per la chiesa salvadoregna questo riconoscimento.
Dietro al riconoscimento del martirio di monsignor Romero vi è il riconoscimento di una realtà ecclesiale che riceve giustizia. Che è stata sospettata per molto tempo di essere politicamente schierata. È il riconoscimento di un’ecclesialità genuina…

Il fatto che questo ulteriore passo verso la beatificazione avvenga con papa Francesco non è un caso?
Ci sono dei nessi. So che ci sono stati vari accenni nelle omelie di Bergoglio a Romero quando era arcivescovo,  a Buenos Aires aveva anche ricevuto uno dei segretari di monsignor Romero e non mancano accenni alle vicende legate a Romero anche negli scritti e nei discorsi. E non va nascosto il fatto che il pontificato di Papa Francesco sia decisivo come orientamento di fondo. Nei primi giorni del viaggio in Brasili il Papa aveva detto che era arrivato il momento. Ma la causa aveva fatto già  dei passi avanti sotto il pontificato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma credo proprio che la spinta finale sia proprio di Papa Francesco che ha anche citato l’insegnamento di Romero in una recente udienza.

Ora non resta che attendere l’annuncio ufficiale…
Sì, ora con il riconoscimento del martirio per cui non è necessario un miracolo per la beatificazione è tutto nelle mani del Papa, forse ci sarà già nel prossimo concistoro di metà febbraio. Il 24 marzo saranno 35 anni dall’uccisione. Mi ricordo di essere arrivato a San Salvador nel 1980 pochi giorni dopo e ricordo l’impatto che la sua morte ebbe nella società.

La causa di beatificazione di monsignor Romero era iniziata nel 1994 e dopo la chiusura dell’inchiesta diocesana nel 1997 era iniziato l’iter presso la Congregazione Vaticana.
 


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