Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Sudafrica: Auguri Madiba!

di Giulio Albanese

Ilsuccesso più significativo nella storia postcoloniale africana è stato lo smantellamento dell’apartheid in Sudafrica. Da quelle parti poteva esplodere una guerra civile senza precedenti e invece l’odioso regime di Pretoria uscì di scena senza che vi fossero spargimenti di sangue. Quell’11 febbraio di vent’anni fa, era un giorno limpido di fine estate quando dal cancello del penitenziario di Victor Vester, vicino Città del Capo, usciva dopo 27 anni il detenuto politico numero “46664”. All’anagrafe risultava “Rolihlahla Dalibhunga”, nato nel villaggio di Mzevo il 18 luglio 1918. Per tutti Nelson Mandela, detto anche Madiba, come viene solitamente chiamato dalla gente con riferimento al suo clan. A dare l’ordine di liberarlo era stato Frederik Willem de Klerk, l’ultimo presidente bianco del Sudafrica e premio Nobel per la pace con Mandela nel 1993. Oggi migliaia di persone hanno partecipato a Città del Capo alla celebrazioni per i 20 anni dalla scarcerazione del novantunenne Mandela, incoronato presidente nel 1994. Stiamo parlando di un personaggio che ha avuto il merito non solo di pacificare la sua nazione, ma di colmare un vuoto nella leadershipdel continente africano che si era aperto con l’uscita di scena dei “padri della patria”, dei Senghor, dei Nyerere… Dopo aver colpevolmente tollerato il razzismo per troppi anni, il mondo forse ancora oggi non ha compreso l’enorme valore del miracolo che si è compiuto vent’anni fa in Sudafrica. “Forse non si vuole ammettere – ha saggiamente scritto il professor Giampaolo Calchi Novati – che accettare e praticare il ‘plurale’ voluto dalla storia – alla sola condizione di ripudiare il razzismo e la discriminazione – è meglio che pretendere di ‘territorializzare’ i diritti dei popoli o le aspettative delle minoranze”. Il Sudafrica, insoma, nel bene e nel male, può costituire ancora oggi, con tutte le sue contraddizioni, un termine di riferimento per ogni politica intesa ad alleviare i problemi della transizione in Africa. Auguri Madiba!


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA