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Cooperazione & Relazioni internazionali

#UnitiSenzaFrontiere per sconfiggere il Coronavirus

Di fronte a un’emergenza che sta toccando tutto il mondo Msf lancia raccolta fondi globale su Facebook per rispondere alla pandemia in oltre 70 paesi del mondo. Due gli obiettivi della campagna: sensibilizzare sulle condizioni delle persone più vulnerabili e sostenere i programma di contrasto in oltre 70 Paesi

di Redazione

Un’emergenza globale come la pandemia Covid-19 ha bisogno di una risposta altrettanto globale, che vede tutti dalla stessa parte, gli scienziati in laboratorio alla ricerca di un vaccino che dovrà essere accessibile a tutti, medici e infermieri negli ospedali ad assistere i malati, operatori sociosanitari impegnati sul territorio a spezzare la catena del contagio e cittadini dediti a osservare comportamenti responsabili. È l’appello che lancia Medici Senza Frontiere (Msf) attraverso la campagna internazionale #UnitiSenzaFrontiere / #UniteWithoutBorders che ha un duplice obiettivo: sensibilizzare sulle condizioni delle persone più vulnerabili colpite dal virus, come gli anziani, i senzatetto e i rifugiati, e raccogliere fondi per sostenere i programmi di contrasto al Coronavirus in oltre 70 Paesi del mondo.


Operatori di Msf all'opera in Francia (sopra) e in Siria


«Sappiamo che questa emergenza non finirà finché non avremo più test, nuovi trattamenti e un vaccino accessibile a tutti. Ma insieme possiamo fare la differenza già da adesso», dichiara Gabriele Eminente, direttore generale di Msf. «Per questo chiediamo di condividere il nostro appello e a chi può di sostenere la nostra azione medico-umanitaria sul Covid-19. In un momento particolare come questo, ogni donazione è fondamentale per un’organizzazione indipendente come MSF che solo grazie alle donazioni private può portare le proprie cure mediche in tutto il mondo». Alla campagna su Facebook, in Italia hanno già aderito diversi personaggi del mondo dello spettacolo come Fiorello, Giorgia, Tommaso Paradiso, Luca Bizzarri, Mannarino e Francesco Lettieri.

Sia in Paesi in cui sistemi sanitari di alto livello hanno subito il devastante impatto della pandemia, sia in quelli a basse risorse, già colpiti da conflitti, crisi pluriennali, povertà estrema, dove i sistemi sanitari sono precari o del tutto inesistenti, gli operatori di Msf hanno avviato specifiche attività contro il Covid-19 o hanno adattato i propri progetti per prepararsi ad affrontare l’epidemia.
In Italia (nella foto a Lodi), Spagna, Francia e Stati Uniti, o Paesi come la Siria, l’Iraq, Brasile e la Repubblica Democratica del Congo, ogni giorno medici, infermieri, logisti, promotori della salute e psicologi di Msf stanno supportando ospedali e centri di salute, formando gli operatori sanitari locali sulle misure per contenere il virus, e proteggendo persone vulnerabili in collaborazione con le diverse autorità sanitarie nazionali.

I fondi raccolti – specifica una nota dell'organizzazione internazoinale – serviranno ai progetti di Msfin tutto il mondo per l’acquisto di materiali medicali, dispositivi di protezione individuale per proteggere personale sanitario e pazienti, forniture di ossigeno, la riorganizzazione degli spazi ospedalieri per evitare i contagi, formazioni sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni, oltre a tutte le attività necessarie per garantire il distanziamento sociale anche in luoghi sovraffollati come i campi rifugiati, a partire dalle distribuzioni di generi di prima necessità.

Le immagini sono fornite da Ufficio stampa Msf


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